Benessere psicologico e benessere fisico
Diversi studi scientifici hanno recentemente portato alla luce l’esistenza di un profondo legame tra la salute psicologica e quella fisica. Tale legame risulta evidente per l’influenza che questi due aspetti esercitano reciprocamente: una mente sana è promotrice di processi biologici fondamentali al benessere fisico e, naturalmente, un buono stato di salute fisica aiuta il mantenimento del benessere emotivo-psicologico.
Patologie e psicologia
L’insorgere di una patologia è sicuramente un fattore di stress in grado di andare ad intaccare il nostro benessere psicologico. Nel caso di malattie oncologiche la fase delle cure può essere lunga ed impegnativa e può andare a modificare le abitudini, incidendo sulle relazioni familiari e professionali, costringendo il paziente a confrontarsi con effetti collaterali importanti.
Rispetto al passato gli effetti collaterali delle cure sono decisamente diminuiti, ma rimangono comunque non trascurabili. Si è notato che sentire storie di persone che hanno avuto effetti collaterali molto pesanti può addirittura influenzare l’accettazione della malattia e l’efficacia delle cure.
Se sintomi come dolore e nausea possono condizionare il normale svolgimento della quotidianità, la perdita dei capelli incide sul riconoscimento del proprio sé e destabilizza la socialità del paziente.
Molti effetti collaterali, però, hanno una durata limitata nel tempo: è importante esserne consapevoli ed attuare strategie e terapie per ridurne l’impatto.
Uno studio Spagnolo, pubblicato nel 2021, ci evidenzia una grossa problematica: se il 30% dei malati oncologici soffre di disagi psicologici solo 1/3 di questi ha deciso di farsi aiutare da uno specialista. Tale fatto è ancora più allarmante se si pensa che c’è un dato su cui le «ricerche convergono: la sofferenza psicologica impatta in modo importante sul decorso della malattia». Avere un supporto psicologico e non trascurare la propria salute mentale durante la malattia è quindi un tassello fondamentale verso la guarigione. Stare bene con sé stessi è in grado di «aumentare efficacia e aderenza al trattamento: rende il paziente parte attiva e coinvolta nei suoi processi di cura, favorisce quello che viene definita la compliance terapeutica, ovvero il grado con cui il paziente segue le prescrizioni mediche, siano esse farmacologiche o non».
L’importanza della salute mentale è uno degli aspetti su cui l’attenzione generale si è maggiormente concentrata negli ultimi decenni. Amare sé stessi, troppo spesso, viene interpretato come un segnale di egoismo, ma essere consapevoli delle proprie fragilità e dei propri punti di forza, accettarsi e guardarsi con amore permette di entrare in contatto con il proprio essere e ritrovare la parte più vera ed autentica di noi stessi. Grazie alle attività di sensibilizzazione sul tema sta finalmente venendo meno lo stigma che ha gravato per lungo tempo sulle persone che soffrono di patologie connesse alla sfera psichica. Oggi, fortunatamente, «si riconosce l’importanza del prendersi cura del proprio equilibrio emotivo, oltre che di quello fisico».
Benessere psicologico e tricoprotesi
Spesso si pensa che la caduta dei capelli possa essere considerata un aspetto meramente superficiale della vita. Molti studi hanno però dimostrato che le cose sono molto diverse: l’estetica è strettamente legata agli aspetti più profondi del nostro io. «Le persone non sono solo emotività, pensiero e psiche o aspetto ed esteriorità: le persone sono l’insieme unitario di tutte queste cose.». Quando un evento sfugge al nostro controllo rischia di minare la nostra intera psiche. La caduta dei capelli, sia essa androgenetica o conseguenza di incidenti o malattie, rappresenta proprio uno di quegli eventi incontrollabili che possono intaccare il benessere psicologico dell’individuo. «Perdere il controllo sulla propria immagine e non poterla più gestire secondo le proprie abitudini è un evento che può generare una crisi». Il senso di impotenza davanti ad un evento non controllabile si va ad aggiungere alla frustrazione di non riconoscersi più guardandosi allo specchio.
La caduta dei capelli viene «vissuta come una diminuzione di bellezza e sensualità, che interferisce con la propria individualità e personalità, giacché induce un cambiamento dell’immagine corporea e del concetto che la persona ha di sé.».
Nelle donne l’impatto di questo evento incontrollabile risulta amplificato in quanto «i capelli sono simbolo di femminilità e seduttività».
In questo contesto la tricoprotesi Vivay gioca un ruolo essenziale nel benessere psicofisico di una donna che, suo malgrado, deve fare i conti con la calvizie. La possibilità di riconoscere nuovamente la propria immagine allo specchio e il potersi sentire di nuovo a proprio agio in mezzo alle persone, in contesti familiari e professionali, è fondamentale per ritrovare il benessere psicologico ed emotivo delle donne.
L’importanza di una tricoprotesi discreta, ossia capace di non essere notata come estranea o finta, e uguale alla propria chioma naturale è stato riconosciuto da molte delle nostre clienti come fondamentale per il benessere del proprio io.
Lorena
«Ci sono persone che reggono benissimo l’utilizzo di turbante e cappello, ma io consiglio fortemente l’utilizzo della tricoprotesi proprio per un aspetto psicologico a tutti coloro che vivono male la perdita dei capelli, qualsiasi sia la causa»
«Per me era come avere i miei capelli».
Cristina
«La consiglierei a chiunque, perché evita il trauma di vederti senza capelli, in più i te li fanno meglio dei tuoi!»
Emanuela
«Io ho sempre avuto i capelli lunghi e ricci, li sentivo come una parte della mia identità. Per me la perdita dei capelli era come perdere un pezzo di me stessa. Non era neanche un aspetto estetico era proprio legato alla mia identità.»
«La protesi è come se mi avesse dato i superpoteri, mi ha dato il coraggio, è andata oltre l’aspetto estetico, mi ha dato sicurezza».
«Ho scelto di non vedermi mai senza capelli e ne sono felice»
«Il fatto di potermi vedere uguale a prima mi dava anche la sicurezza di poterne parlare senza problemi. Io non ho mai voluto nascondermi! Praticamente chiunque mi conosca sa cosa mi è accaduto, ma certo il fatto di poter andare in giro con i propri capelli ti fa sentire meno osservata e quindi rende la situazione più semplice da gestire»
Contributi economici
Per le ragioni di cui sopra la perdita dei capelli, come conseguenza delle terapie che si è costretti a intraprendere a seguito della diagnosi di una malattia oncologica, è sicuramente uno dei risvolti psicologici più pesanti per il paziente. «Questo disagio si può manifestare attraverso sentimenti anche forti di rabbia, ansia, cattivo umore fino alla depressione»(9)
Proprio per aiutare i pazienti oncologici a ritrovare un benessere psicologico, fondamentale anche per l’efficacia delle terapie, molte regioni hanno stanziato dei fondi destinati all’acquisto di tricoprotesi e parrucche.
Per maggiori informazioni consultare il seguente link: Parrucche per pazienti oncologici – Aimac – Associazione Italiana Malati di Cancroaimac.it
Condivisione e sensibilizzazione
È importante l’attività di sensibilizzazione rispetto a questo tema: sarebbe fondamentale raggiungere e portare maggiore consapevolezza proprio ai professionisti che hanno a che fare con i pazienti oncologici «Un report realizzato da AIOM nel 2019 evidenza infatti come in moltissimi reparti deputati al trattamento dei tumori gli strumenti messi a disposizione dei pazienti fossero scarsi e così anche la preparazione degli operatori sanitari, raramente formati per affrontare le difficoltà emotive dei loro assistiti».(10)
Fondamentale è anche il ruolo giocato dai caregiver e dalla rete assistenziale del paziente: molto spesso il malato non è pienamente consapevole delle sue difficoltà, qui entrano in gioco le persone vicine al paziente che devono essere in grado di intercettare i segnali di un problema. Questo compito per nulla semplice, può risultare meno gravoso, se il malato e i suoi affetti entrano in contatto con reti solidali impegnate nell’aiutare le persone che loro malgrado si ritrovano in questa spiacevole situazione. Molte delle associazioni con le quali collabora Vivay giocano un ruolo importantissimo in questo senso: V.I.O.L.A, A.N.D.O.S. e molte altre.
Nota 9 – Ibidem
Nota 10 – Europa Donna Italia è un movimento che tutela i diritti alla prevenzione e alla cura del tumore. Si tratta di un’associazione indipendente e senza scopo di lucro, fondata nel 1994 da Umberto Veronesi, il cui obiettivo è rispondere efficacemente alle esigenze delle donne prima, durante e dopo la malattia.