“La protesi Vivay è un prodotto che mi ha salvato il volto e la vita”.
Fabiola racconta la sua esperienza con Vivay partendo da questa frase.
Una rinascita inaspettata ma, allo stesso tempo, sorprendente perchè, come ammette più volte, i capelli utilizzati per la creazione della sua tricoprotesi Vivay appaiono identici ai suoi capelli naturali.
Fabiola ha, infatti, scelto la protesi Vivay in modalità fissa: l’alternativa migliore per chi preferisce mantenere sempre l’uniformità del proprio aspetto esteriore, soprattutto durante i periodi di chemioterapia come quello che sta affrontando.
Abbiamo chiacchierato con lei e, insieme, abbiamo ripercorso il suo viaggio nel mondo di Vivay fino alla scelta della sua protesi personalizzata, un’alleata che la sta aiutando in un delicato percorso di guarigione sia fisica che emotiva.
Perché hai scelto Vivay rispetto ad altri brand?
Quello che mi interessava soprattutto della protesi è che non si notasse lo stacco tra la mia fronte e la protesi stessa.
Ho deciso di affidarmi a Vivay e, durante una consulenza con il team, ho capito l’unicità del loro prodotto.
Cosa ti ha colpito maggiormente del prodotto?
Avevo già provato altre protesi in precedenza e ho notato che la protesi Vivay è più leggera rispetto ad altre che, a volte, percepivo come ingombranti.
Inoltre, la protesi Vivay ha delle basette più corte e ciò mi permette di indossare gli occhiali da sole ogni volta che lo desidero.
Come gestisci la tua tricoprotesi Vivay?
Ho scelto dei capelli lunghi 35 cm, simili ai miei naturali.
Li lavo e li asciugo come ho sempre fatto, cambio persino acconciatura a piacimento. I capelli della protesi appaiono sempre sani e curati.
Che sensazione si prova nel sentire che i capelli stanno rinascendo?
Sembra quasi di rinascere! Anche indossando la protesi Vivay posso sentire i miei capelli che stanno ricrescendo sotto ad essa ed è una bella sensazione.
Quando non avevo capelli, infatti, sentivo la protesi ancorata alla mia testa. Adesso che i capelli stanno rinascendo, li percepisco sotto idrobenda ma la protesi rimane comunque stabilissima: non ho mai l’ansia che questa si muova o si stacchi.
Come sarà quando abbandonerai la tricoprotesi?
Sicuramente sarò felice di riavere i miei capelli ma allo stesso tempo dovrò lasciare andare quello che ora rappresenta un pezzo di me.
Sei libera di raccontare ciò che vuoi.
Quando ho messo per la prima volta la protesi ho realizzato veramente cosa mi stava succedendo, non ero felice. Poi mi sono accorta di come i capelli della protesi Vivay sembrassero reali e simili ai miei. In questo momento, considero la protesi come i miei veri capelli, ciò mi aiuta a mantenere lo spirito giusto per affrontare le sfide della quotidianità.
Le persone intorno a me, infatti, non si accorgono che sto indossando una protesi e anche questo particolare mi aiuta tantissimo psicologicamente.
Finalmente mi guardo allo specchio e mi riconosco!